Durante la conferenza sull’Intelligenza Artificiale svoltasi a Cannes (Francia) il 9 febbraio 2024 abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Maurizio Mesenzani, CEO di VGS e Managing Partner di BSD. Questo il riassunto dell’intervista, interamente ascoltabile nel podcast allegato a questo articolo.
Marco Hugo Barsotti: Allora intanto presentati per chi non ti conosce e racconta che cosa fai.
Maurizio Mesenzani: Sono Maurizio Mesenzani, imprenditore nel settore dei servizi professionali. Ho un gruppo di aziende, tra cui BSD, fondata nel 1990, che si occupa di interazione uomo-macchina in ambito industriale, servizi e software. Facciamo user research, testing, prototyping e valutazione di strumenti per capire come rispondono ai bisogni delle aziende e delle persone che li utilizzano.
M.H.B.: Avete prodotti propri o lavorate solo a progetto?
M.M.: Non siamo produttori né rivenditori. Siamo consulenti indipendenti che supportano l'adozione e il deployment di tecnologie. Non vendiamo prodotti ma aiutiamo i clienti a selezionare quelli già esistenti o a progettarne di nuovi su misura. Nel business tu ti posizioni in un certo modo, se io mi posiziono come venditore di un prodotto, poi non posso su un altro tavolo fare l'advisor e sull'altro tavolo fare il valutatore, perché come dire... A meno che ti chiami Goldman Sachs.
M.H.B.: Quanto è sentita in Italia l'esigenza di ottimizzare l'interazione con i sistemi automatizzati?
M.M.: È molto sentita, è particolarmente sentita post-pandemia perché ci sono delle logiche di lavoro diverse da prima, banalmente i controlli remoti, banalmente lo smart working, banalmente la digitalizzazione di molti flussi. Digitalizzando i flussi, che cosa succede? Tu hai a disposizione milioni di dati, hai a disposizione milioni di strumenti, milioni di device, dai telefoni, smartphone, gli schermi intelligenti, tutto quello che vuoi tu. Sono tutti elementi che richiedono un ripensare l'interazione tra le persone e l'hardware e il software.
Quindi sono, diciamo, negli ultimi tre anni, praticamente nel periodo post-pandemico, c'è stata una ripresa molto sentita perché i fabbisogni di business sono molto diversi da prima. Banalmente io posso tranquillamente governare una linea di produzione lavorando da casa, però vuol dire che devo avere un'interfaccia dalla quale posso cliccare delle cose, loccare, interagire con qualcun altro, scrivere a qualcuno per chiedere informazioni.
M.H.B.: L'intelligenza artificiale come ha già modificato e modificherà le interfacce che proponete?
M.M.: Sta cambiando molto i processi di customer service con chatbot e risposte generate automaticamente. Apre scenari nuovi in termini di professioni, processi e progettazione di interazioni. Richiede persone in grado di istruire e gestire gli strumenti AI.
M.H.B.: Per gli imprenditori interessati, come potete essere un interlocutore sull'AI?
M.M.: La nostra azienda è all'avanguardia nell'utilizzo di tutti gli strumenti di intelligenza artificiale disponibili. Integriamo l'AI nei nostri progetti per ottimizzare l'interazione uomo-macchina in diversi settori, dall'industria al customer service.
Possiamo essere un interlocutore valido per gli imprenditori in diversi modi:
Valutazione e selezione di strumenti AI: Aiutiamo a valutare le diverse tecnologie AI disponibili e a selezionare quelle più adatte alle vostre esigenze specifiche.
Progettazione di interfacce utente: Disegniamo interfacce utente intuitive e user-friendly che massimizzano l'efficienza e la produttività dei vostri dipendenti.
Sviluppo di soluzioni AI personalizzate: Possiamo sviluppare soluzioni AI personalizzate per automatizzare i processi aziendali e migliorare l'esperienza dei vostri clienti.
Formazione e supporto: Offriamo formazione e supporto per aiutare ad adottare le nuove tecnologie AI e a sfruttarne al meglio il potenziale.
M.H.B.: Dove pensi che la tua azienda si posizionerà in futuro rispetto all'intelligenza artificiale?
M.M.: Vedo grandi opportunità per applicare l'AI nei nostri servizi. Ad esempio, per analizzare ed estrarre insight dai dati che raccogliamo studiando l'interazione uomo-macchina. O per generare automaticamente prototipi di interfacce utente alternative. L'obiettivo rimane capire i bisogni degli utenti, ma l'AI può ampliare le nostre capacità di farlo in modi nuovi. Continueremo ad esplorare queste possibilità restando concentrati sul valore che possiamo generare per i clienti.
M.H.B.: Quali competenze serviranno in futuro alle aziende per sfruttare appieno il potenziale dell'AI?
M.M.: Saranno cruciali sia competenze tecniche che di business. Sono aperte molte qestioni, quali Il prompt designer, che cos'è? Cioè chi dà le istruzioni alla macchina? E chi fa il tuning degli algoritmi? Chi è? Cioè è uno che fa le pulizie degli database? È uno che fa i servizi generali? O è uno che sta nell'area IT? O è uno che sta nel marketing? O è uno che ha un percorso di vendite?
Non lo sappiamo, sono tantissime professioni che hanno degli impatti enormi. Tecnicamente serviranno data scientist, esperti di machine learning, ma anche designer di interfacce utente che sappiano integrare al meglio l'AI. Dal punto di vista business, serve capacità di identificare casi d'uso concreti e misurabili, non applicare l'AI in modo superficiale. E serve sensibilità etica per gestire temi come privacy e bias. Le figure chiave saranno ibridi tra tecnologia e business.
M.H.B.: C'è il rischio che l'AI elimini posti di lavoro sostituendo le persone?
M.M.: È un timore comprensibile, ma la storia dimostra che l'automazione spesso crea nuovi lavori più che distruggerne.
M.H.B.: Un consiglio conclusivo per le aziende che vogliono cogliere le opportunità dell'AI?
M.M.: Il mio suggerimento è di partire con progetti pilota focalizzati, per capire come l'AI può portare valore al proprio business. Meglio tanti piccoli passi che un grande progetto generico. E monitorare i risultati per capire dove investire di più. L'AI comporta un cambio di mentalità: è uno strumento al servizio delle persone, non un fine in sé. Adottarla con successo richiede visione, coraggio e concretezza.
M.H.B.: Come possono contattarvi le aziende interessate ai vostri servizi?
M. M.: Contattarci, assolutamente dal sito web www.bsdesign.eu, la mail la info@bsdesign.eu, la mia mail personale maurizio.mesenzani@bsdesign.eu e come sedi siamo presenti principalmente su Milano, che è l'area dove abbiamo il più grosso numero di persone, in realtà siamo presenti anche su Roma, Firenze, Pesaro e Aosta, anche perché cerchiamo di essere vicini ai clienti con cui lavoriamo. L'elemento fondamentale è tenere sempre presente la componente umana. Per quanto la tecnologia progredisca, le interfacce diventino più intuitive e l'intelligenza artificiale più sofisticata, alla fine sono le persone che utilizzano i sistemi. Il contatto diretto, l'osservazione sul campo di come l'utente interagisce con la macchina, è insostituibile. Possiamo progettare il sistema più innovativo, ma se non tiene conto dei bisogni concreti dell'utilizzatore finale nello svolgimento del suo lavoro quotidiano, è destinato a fallire. Il digitale è potentissimo, ma la componente umana con le sue complessità rimane centrale. È questo il fulcro del nostro lavoro.
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